Vive a 8000 metri di profondità e non era mai stato visto prima: svelato il mistero della Fossa di Atacama

Lo hanno avvistato nella Fossa di Atacama a ben 8000 metri di profondità e non era mai stato osservato prima: l’incredibile scoperta

Si tratta di una scoperta a dir poco sensazionale che in breve tempo ha fatto il giro del mondo. E che non riguarda la ‘superficie terrestre’ quanto piuttosto le più nascoste profondità oceaniche, una sorta di ‘mondo parallelo’ che nasconde ad oggi innumerevoli segreti. Uno dei quali, davvero misterioso, è stato per l’appunto svelato.

Profondità oceaniche e pesci
Scoperta sensazionale nella fossa di Atacama (miadieta.it)

A ben 8000 metri di profondità gli scienziati hanno infatti osservato qualcosa che mai prima d’ora era stato visto ed è accaduto nella lunga formazione che corre al largo di Cile e Perù ovvero la Fossa di Atacama. Ecco che cosa il team di ricercatori ha potuto osservare e ha a tal proposito raccontato.

Scoperta sensazionale a 8000 metri di profondità: osservato per la prima volta nella Fossa di Atacama

Ci troviamo in un luogo estremo per certi versi paragonabile alla Fossa delle Marianne: qui si raggiungono profondità oceaniche impressionanti e estremamente difficili da raggiungere anche con strumenti tecnologicamente avanzati. Ragion per cui si tratta di luoghi colmi di misteri e di una sorta di fascino considerato il fatto che il quantitativo di scoperte che qui è possibile fare risulta potenzialmente molto elevato. Ebbene come raccontato da un team di ricercatori statunitensi e cileni del Woods ole Oceanographic Institution (Whoi) e dell’Instituto Milenio de Oceanografía (Imo) in queste acque è stato fatto un avvistamento unico nel suo genere.

Immersione di un subacqueo
La nuova specie non era mai stata osservata prima d’ora (miadieta.it)

Il motivo è semplice: questa creatura non era mai stata osservata prima d’ora, ovvero non se ne conosceva l’esistenza. E la sua particolarità è legata al fatto che pur essendo lunga solo quattro centimetri può essere considerata a tutti gli effetti un predatore. Si tratta della Dulcibella camanchaca, ovvero di un crostaceo o meglio di un anfipode che costituisce a tutti gli espetti una nuova specie nonché un nuovo genere. Mai prima d’ora si erano visti animali come questo, come sottolineato nello studio pubblicato sulle pagine di Systematics and Biodiversity.

La specie in questione, appartenente alla famiglia Eusiridae, non è accomunabile agli anfipodi già noti in quanto a differenza loro il suo comportamento non è ‘da spazzino’ ma è associabile ad uno stile di vita predatorio. Il nome è stato scelto in onore del personaggio del Don Chisciotte della Mancia ovvero Dulcinea del Toboso; mentre Camanchaca fa riferimento al luogo di ritrovamento trattandosi di una nebbia locale caratteristica ed è anche il termine usato dai popoli andini per fare riferimento all’oscurità.

 

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